Addio alla Cec-Pac dopo neppure cinque anni. L’annuncio è arrivato dall’Agenzia per l’Italia Digitale: a partire da oggi non saranno più attivabili nuove caselle Cec-Pac (quelle che conosciamo con il dominio “postacertificata.gov.it”. Dal 18 marzo al 17 luglio, invece, le caselle già attive funzioneranno solo in modalità di ricezione e potranno essere consultate dagli utenti solo per consultare i messaggi ricevuti; dal 18 luglio in poi non si potrà neanche più ricevere la posta. La morte definitiva della Cec-Pac sarà datata 18 dicembre 2015.
Si chiude, dunque, un’epoca e un progetto che – stando ai dati diffusi dalla stessa Agenzia per l’Italia Digitale – non è mai veramente decollato.
Presentata come la soluzione a tanti problemi di comunicazione tra cittadini e pubblica amministrazione, la Cec-Pac ha fatto il suo esordio nel 2009 ma da alcuni fu subito definita un flop. Nonostante gli annunci trionfali di Brunetta, infatti, ci dicono i dati che le caselle erano utilizzate da poche persone con un esborso da parte dello stato di circa 19 milioni di euro. Un vero e proprio spreco, in poche parole.
Il numero di utenti che ha usato la Cec-Pac si aggira intorno a 1,2 milioni (contro i 6 milioni preannunciati nella fase di lancio); l’82% delle caselle attivate non sembrerebbero essere state mai utilizzate.
Ma chi aveva (e usava) la Cec-Pac adesso come farà? Il 18 marzo 2015 l’Agenzia per l’Italia Digitale fornirà una Pec gratuita agli utenti che avevano richiesto una Cec-Pac prima di oggi.
Con i tagli allo spreco della Cec-Pac, si guadagneranno soldi da investire in servizi annunciati con il piano di Crescita Digitale: il riferimento è a Italia Login, la “casa digitale” degli italiani. La speranza è che i nuovi progetti abbiano più fortuna della Cec-Pac.

#Paesedeglisprechi, Cec-Pac addio dopo neppure cinque anni
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