I comandamenti del giornalismo, non solo “slow”
Ieri ho letto con interesse, approvato e ri-pubblicato sulla mia bacheca Facebook un decalogo particolare. Lo ha scritto la redazione di Slow News, una testata giornalistica che seleziona – a pagamento – storie per i propri lettori e le invia ai “clienti” via mail.
La notizia, pubblicata da Primaonline, si chiude con una frase importante, ripresa dal sito della testata: “Si parla di tempo – si legge sul sito – che è la nostra unica ricchezza, ma anche di fiducia, di onestà, di riconoscenza, di responsabilità, di etica. Si parla di un lavoro, l’arte di fare informazione, che secondo noi è molto lontano da essere morto”.
Io dico che gran parte di questi “comandamenti” scelti da Slow News sono perfetti per tutta l’informazione: dal giornalismo tradizionale a quello web, dalla tv, alla radio e ai nuovi media. Perché in fondo ne sono convinta da tempo: il giornalismo può rinascere se ritrova la sua etica.