Smartphone, venti anni e non sentirli
La maggior parte dei comuni esseri umani uno smartphone nel 1994 non se lo immaginava neanche. Anzi, se ci avessero detto che stava per nascere un dispositivo di cui tutti, nel giro di venti anni, non avremmo potuto fare a meno, forse neanche ci avremmo creduto.
E invece proprio al 16 agosto di venti anni fa si fa convenzionalmente risalire la nascita dell’antenato dei nostri attuali smartphone. Nel 1994 nasceva l’Ibm Simon, il primo telefono cellulare – targato Ibm – che alle caratteristiche di un telefonino, aggiungeva quelle di un Pda (Personal Digital Assistant). A proposito, ma voi i Pda (o per meglio dire: i palmari) ve li ricordate? A me davano la sensazione del mondo a portata di mano, anche se le applicazioni erano semplici orologi, calendario, promemoria e una rubrica di contatti.
Oggi, a guardare le immagini pubblicate nella photogallery del Corriere della Sera viene da sorridere nell’osservare il vecchio Simon – venduto in cinquantamila unità – confrontato con i moderni iPhone. E mentre il primo smartphone finisce in un museo (fotografato, come ci ricorda il Corriere, nel Museo della Scienza di Londra), noi ci troviamo a riflettere sui passi da gigante che ha compiuto la tecnologia nel giro di pochi anni.