24 cfu e il sogno del “posto fisso” per i comunicatori
Li chiamano 24 cfu e rappresentano la speranza – l’ultima contemporanea – del “posto fisso”. Sono crediti integrativi per poter accedere a un concorso (triennale) che abiliterebbe all’insegnamento. Certezze? Zero. Forse anche per questo è bene andare cauti e usare il condizionale. Chi da anni culla il sogno di entrare nel mondo della scuola mi ripete che è andata sempre così: che prima o poi l’abilitazione arriva. Si chiama Fit, Tfa, e altri acronimi o nomignoli incomprensibili ai più… Chi ha sempre sognato di entrare nel mondo della scuola in un certo qual senso è abituato a ragionare con i crediti e a proiettarsi in un futuro fatto di pedagogia, didattica dell’inclusione, di corsi/concorsi, di tirocini formativi e altro.
Poi ci siamo noi, quelli laureati in Comunicazione, che a partire dal prossimo concorso potremmo diventare docenti. In comunicazione, ovviamente. Anche se poi la comunicazione l’hanno introdotta solo in alcuni istituti e in altri no come materia di insegnamento. Come per dire: c’è ancora qualcuno che può fare a meno di comunicare, o di essere educato alla comunicazione e all’informazione più specificamente.
Ebbene, dicevo, ci siamo noi. Che secondo me restiamo sempre un po’ sognatori. Maltrattati e bistrattati per una facoltà spesso definita inutile e da qualcuno sotto sotto anche un po’ invidiati perché siamo quelli che hanno inseguito i loro sogni piuttosto che mettersi, calcoli alla mano, a individuare la facoltà che garantisse più sbocchi occupazionali. A me lo dicevano all’inizio: studi comunicazione? E credi che ci sia qualcuno in Campania disposto ad assumerti? Insomma, le solite vecchie storie da pecore nere del mondo universitario contemporaneo…
Ci siamo, dicevo, anche noi comunicatori alle prese con i 24 cfu: consideriamo la scuola come un paracadute e facciamo compagnia a tutti quelli che sono tornati sui banchi per studiare e prepararsi al corso/concorso che potrebbe abilitare all’insegnamento. Siamo tanti, siamo gruppi Facebook per cercare di capire se e quanti posti della classe A065 ci saranno in Italia e soprattutto per cercare di capire se ci saranno. Siamo scottati spesso dalle delusioni delle domande di insegnamento in terza fascia: siamo in graduatoria ma gli insegnamenti spesso e volentieri non vengono attivati. Siamo quelli che sperano di insegnare comunicazione a scuola perché sognano di poter trasmettere ai giovani la stessa passione che ha animato e anima ancora oggi i nostri studi. Perché nessuno, un domani, possa dire a un giovane che studiare ciò che ti appassiona non ti garantisce un futuro.
[…] che sono a tua disposizione. Nasce la classe di concorso A065. Ma per insegnare ci vogliono i 24 cfu: se non li hai non puoi accedere all’insegnamento. E allora vai con le università […]