Il 96,4% delle istituzioni ha un proprio sito web. Lo dice l’Istat. Il mio pensiero va a quel 3,6% di istituzioni pubbliche che un sito non ce l’ha.
I risultati del censimento 2011 sono stati resi noti nella giornata di ieri dall’agenzia TMNews e hanno evidenziato che delle 12.146 istituzioni pubbliche che hanno un accesso a internet, il 96,4% – pari a 11.715 unità – dispone di un proprio sito web.
Sarò anche ipercritica o forse pure rompiscatole o perfezionista, come mi dicono spesso. Ma io non riesco a smettere di pensare a quelle istituzioni che oggi, stando ai dati forniti dall’Istat, non hanno un accesso a internet oppure non hanno un sito web.
Per me è come se non esistessero. E forse non solo per me!
Badate bene, non è un paragone azzardato: oggi siamo nell’era della comunicazione digitale, il periodo in cui se sei offline è come se non esistessi… E come fanno le istituzioni a non ritagliarsi uno spazietto nel mare magnum del web? Come fanno a intrattenere rapporti con gli utenti senza essere on line?
Dal censimento Istat emerge, inoltre, che tra tutte le istituzioni censite solo il 40,1% dichiara di utilizzare un software open source. Tra quelle che ne fanno maggiore uso, ci sono le Regioni e oltre il 90% dei Comuni e delle Università italiane. L’indagine ha anche rilevato otto tipologie di strumenti informatici e le relative dotazioni in forza alle istituzioni pubbliche. Nelle amministrazioni centrali – dati alla mano – su 100 unità di personale effettivamente in servizio, 55 hanno in dotazione un Pc desktop mentre circa 8 dipendenti su 100 hanno un portatile. Il rapporto cambia per le amministrazioni territoriali: in media il 73% dei dipendenti è dotato di un Pc desktop e 8 dipendenti su 100 hanno un portatile.
Sull’argomento “comunicazione extra-istituzionale”, quasi tutte le istituzioni (99,5%) hanno dichiarato all’Istat di aver messo a disposizione canali e strumenti per facilitare la comunicazione con gli utenti. Lo strumento più diffuso sembra essere la posta elettronica ordinaria, seguito dalla posta elettronica certificata – che a mio avviso fatica ad affermarsi – e dal web.
Note dolenti – ma non sono ipercritica – per quello che riguarda la costituzione dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) e lo Sportello unico dei servizi al Cittadino che consentono di semplificare i rapporti della Pa con le imprese e i cittadini. Le istituzioni locali che hanno dichiarato di essersi dotate del Suap sono il 51%; lo Sportello unico dei servizi al Cittadino, invece, risulta attivato dal 26,2%