I cinegiornali on line: la storia a spasso sul web
Sono rimasta incantata al pc per ore quando ho scoperto che on line avrei potuto vedere alcuni video inediti dell’Istituto Luce.
L’ho scoperto per caso, scartabellando com’è mio solito tra le agenzie di stampa, e subito mi sono fiondata a vedere: l’Archivio Luce ha pubblicato on line, sulla piattaforma Dailymotion, un migliaio di video inediti per il grande pubblico.
L’Archivio, che dal 2013 è Memoria del Mondo dell’Unesco, con questa decisione, avrà fatto sicuramente la gioia di quanti come me – pur essendo giovani – restano sempre affascinati dal quel gusto un po’ retrò dei cinegiornali che raccontano un’epoca in bianco e nero; ma di sicuro, avrà fatto la felicità anche di tutti coloro che quei periodi li hanno vissuti e ora adorano riguardare mode, volti e costumi dei tempi che furono. Per me quei filmati hanno un valore storico immenso. E lo dico da profana, da una che in soli due esami universitari ha cominciato a capire come si fa storia attraverso i media e come studiare il costume e la società attraverso film, documentari e filmati dell’epoca, possa essere di gran lunga più entusiasmante di un arido manuale di storia con foto e date.
Ed ecco che la decisione dell’Istituto Luce assume un valore simbolico forte, profondo: lega la storia al web, l’innovazione al passato; è una novità forte che, se fossi un docente di storia, sfrutterei al meglio per appassionare gli alunni ai temi trattati. E non credo sia una banalizzazione della storia: aiuta a comprenderla meglio e a capire dinamiche di cui resterebbe ben poco se studiassimo gli eventi solo da un testo scritto.
Io, per esempio, mi sono fermata a riflettere a lungo dopo aver visto un video del 1971 che riguarda la proposta del Ministro del Turismo e dello Spettacolo di abolire la censura amministrativa. Dico la verità: mi sono meravigliata di aver visto certi film tra quelli vietati e/o censurati. Ma d’altronde sono passati più di quarant’anni, e – come dice la voce calda dell’Istituto Luce – il concetto di “buon costume” evolve con il passare del tempo.