Twitter, le PA e il dialogo con i cittadini
«Nella società 2.0 governare un territorio non può prescindere dall’utilizzo dei social network». Appena ho letto le prime righe di un lancio Adnkronos, ho capito che c’è qualcun altro al mondo che la pensa come me. Quelle poche parole hanno calamitato la mia attenzione e mi sono fermata a leggere. Ed ecco che ho trovato un gruppo di persone che dicono quello che io vado predicando – spesso a vuoto – da tempo: «non basta più informare, bisogna comunicare in tempi rapidi e instaurare un dialogo con i cittadini».
La notizia di agenzia anticipa i temi di un interessante giornata di studi e approfondimenti sul tema “Italia di Twitter. Le nuove forme della comunicazione pubblica” che si terrà la prossima settimana nella Capitale. Organizzatore della manifestazione è l’Associazione Cittadini di Twitter (www.cittadiniditwitter.it), assieme all’Anci e al Comune di Roma. Devo ammetterlo: ignoravo l’esistenza di una associazione del genere – mi pare di capire che sia la prima in Italia – che si occupa della nuova comunicazione pubblica. Peccato non aver saputo prima di questa iniziativa e non essermi riuscita a organizzare per tempo!
Lo spunto è ghiottissimo: perché non cominciamo a chiederci a che punto è la comunicazione delle PA sui social media? E, soprattutto, al di là delle solite statistiche e dei freddi numeri, quanto le presenze on line sono effettivamente presenze concrete e attive e non semplici profili da aggiornare una volta ogni tanto? Sarebbe opportuna una riflessione: nel web 2.0 non serve una comunicazione pubblica che non sia dialogica e volta a creare un filo diretto con il cittadino/utente.